Accusati di essere la principale causa dell’obesità e di tante malattie, negli ultimi 30-40 anni i grassi sono stati banditi dalle nostre tavole ed eliminati da quei cibi che già li contenevano naturalmente. Una campagna di demonizzazione nata negli anni ’80 negli Stati Uniti, senza significative basi scientifiche.
A vedere come l’obesità e le varie patologie correlate siano cresciute in questi 40 anni in tutto il mondo (e soprattutto lì dove questa moda è nata), si direbbe che non sia stata una grande idea.
Il problema è che da quando i grassi sono stati banditi dalla tavola, al loro posto sono comparsi gli zuccheri. Questi ultimi vengono assorbiti molto più velocemente quando non ci sono i grassi, e creano dei picchi di glicemia che stimolano l’insulina, il principale ormone anabolizzante reo di trasformare gli zuccheri in riserve energetiche di grasso.
Per difendersi dalla troppa insulina, il corpo nasconde i ricettori su cui essa si dovrebbe attaccare, creando il noto fenomeno dell’insulino resistenza, causa del rialzo dei livelli di glicemia e dell’insorgenza del diabete.
Inoltre, se rinunci all’alto potere saziante dei grassi, è facile che ti ritrovi a mangiare più del necessario prima di poterti dire finalmente piena.
Insomma, è paradossale dirlo, ma per evitare di accumulare grassi… devi mangiare dei grassi!
Attenzione però, i grassi a cui si riferisce questo quinto pilastro del Metodo Giusti sono i cosiddetti “grassi buoni”, non certo i grassi idrogenati che solitamente vengono aggiunti ai cibi industriali.
I Grassi Giusti sono quelli contenuti naturalmente nei cibi, anche di origine animale.
Via libera, quindi, al latte intero al posto di quello scremato, allo yogurt intero al posto di quello magro, al prosciutto crudo non sgrassato, alla frutta secca (mandorle, noci, noccioline, pistacchi), ai semi (di girasole, di zucca, di lino, ecc.), ai frutti come l’avocado e, naturalmente, all’olio extravergine d’oliva.
La composizione dei pasti secondo il Metodo Giusti prevede sempre, tassativamente, una quota di Grassi Giusti che aumentino il senso di sazietà e modulino l’assorbimento di zuccheri, evitando picchi glicemici (e i successivi cali, causa di vuoti di energia e senso di fame).
Più i tuoi pasti stimoleranno l’insulina, più tenderanno a farti immagazzinare gli zuccheri in eccesso non consumati, trasformandoli in riserve di energia sotto forma di grasso.
Perché l’organismo ha scelto proprio i grassi come forma di riserva energetica?
Perché a parità di peso, i grassi hanno tre volte l’energia degli zuccheri.
In pratica, se per accumulare tutte le energie di cui hai bisogno potessi affidarti solo agli zuccheri, peseresti molto di più.
Per fortuna, anni di evoluzione hanno fatto sì che l’essere umano potesse affidare la funzione di accumulo energetico ai grassi, riuscendo così a pesare meno e a occupare meno volume (un aspetto che si rivelava di vitale importanza quando l’uomo doveva cacciare per vivere, e doveva essere più snello e leggero possibile per non trasformarsi da cacciatore in preda!).
Potremmo esemplificare questo meccanismo di stoccaggio paragonando il tuo corpo a una banca piena di monete (gli zuccheri): se a un certo punto lo spazio viene a mancare, la decisione più saggia è di trasformare gran parte delle monete in lingotti d’oro (i grassi), perché a parità di potere d’acquisto occupano meno volume.
Ecco, nel nostro organismo questo lavoro spetta all’insulina, l’addetta al trasporto in magazzino delle monete: se queste entrano troppo velocemente e tu non le utilizzi tutte (perché in quel momento te ne servono meno), il tuo organismo le trasformerà in lingotti d’oro, quindi in grasso.
Un modo per controllare, smorzare e ridurre l’attività insulinica di immagazzinamento, è quello di bilanciare correttamente ogni pasto, abbinando sempre dei grassi di qualità ogni volta che introduci dei carboidrati, siano essi semplici o complessi.
Ecco perché il quinto pilastro del Metodo Giusti dice sì ai Grassi Giusti!