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Metabolismo

Ormai non si riesce più a tenere il conto delle diete miracolose che promettono perdite di peso facili e veloci.

Le mode dietetiche si susseguono una dopo l’altra, riempiendo le pagine delle riviste, gli scaffali delle librerie e i programmi televisivi di intrattenimento.

Privi di certezze provenienti dalla scienza, si finisce spesso per scegliere chi promette risultati eclatanti in poco tempo.

Ma se l’obesità continua ad aumentare come l’epidemia di un virus inattaccabile, buona parte della colpa ce l’hanno proprio le diete.

Perdere peso rapidamente, soffrendo i morsi della fame, privandosi di molti alimenti, mangiando senza godersi il piacere del cibo, è infatti il modo migliore di tornare dopo un po’ di tempo al punto di partenza se non peggio.

L’obiettivo di una dieta dimagrante deve essere quello di perdere solamente massa grassa.

Calare di peso in poco tempo significa quasi sempre perdere, oltre al grasso, una quota importante di acqua e muscoli che ci permettono di consumare energia. Al cervello arriva il messaggio che ci troviamo in uno stato di stress ed emergenza e il cervello risponde con il tentativo di proteggere il corpo, rallentando il metabolismo generale. Il risultato finale è che il corpo si pone in modalità letargo, cercando di consumare meno energia possibile.

E in secondo luogo la dieta misera e insapore a cui ci costringiamo può essere sostenuta con grande sacrificio solo per un breve periodo di tempo: in genere 2-3 mesi.

Dopo questo periodo si torna immancabilmente, e per di più con un metabolismo rallentato, alle vecchie abitudini che ci avevano portato ad avere problemi di peso.

Il ritorno al punto di partenza è quindi assicurato e spesso accompagnato da ingiusti sensi di colpa sulla nostra mancanza di volontà.

E se anche con grande fatica riusciamo a seguire ancora le regole restrittive che ci hanno insegnato, non riusciamo comunque a controllare la situazione, perché i falsi miti che abbiamo imparato a seguire, contribuiscono a mantenere lento e ingolfato il nostro metabolismo.

L’alimentazione Giusta

Anche quando ha l’obiettivo di perdere il grasso in eccesso, una corretta alimentazione deve chiederci qualche rinuncia, non costringerci a sacrifici e mantenere il piacere di mettersi a tavola.

E soprattutto deve mantenere uno stimolo alle funzioni degli organi del metabolismo, in particolare del fegato.

Il fegato è l’organo a cui arriva tutto ciò che ingeriamo (cibo, farmaci, tossine etc) e che ha il compito, attraverso migliaia di reazioni chimiche diverse, di metabolizzarlo: in parole semplici ricavarne le sostanze utili ed eliminare quelle nocive.

Il fegato è il centro di lavorazione della nostra fabbrica corpo: accoglie le merci in entrata, le lavora, ne ricava la materia prima utile alla produzione, ed elimina gli scarti.

Per far lavorare bene il nostro fegato e quindi mantenere veloce il nostro metabolismo, innanzitutto non vanno assolutamente ridotti o addirittura eliminati dalla dieta i carboidrati, come spesso purtroppo succede.

Il glucosio, lo zucchero che si ricava dalla digestione dei carboidrati e viene poi assorbito nell’intestino, è infatti la principale fonte di energia della maggior parte degli organi, il cervello prima di tutti e il fegato tra gli altri.

Senza il giusto apporto di carboidrati, il lavoro del fegato diventa più difficile, lento, faticoso.

Il motore pulsante della nostra macchina si ingolfa, la digestione rallenta, l’intestino si blocca, non c’è più energia.

Certo è importante nel corso della giornata fornire il giusto apporto di glucosio senza eccedere evitando che si generino dei picchi, per non aumentare troppo l’attività dell’insulina.

È quindi sempre meglio preferire la forma integrale dei cereali (pasta, pane, riso etc) che ha un indice glicemico significativamente più basso della forma raffinata.

È poi fondamentale, come abbiamo visto nel primo pilastro del Metodo, abbinarli con fibre e grassi per modularne l’assorbimento.

E poi serve l’olio extravergine di oliva, da utilizzare a crudo ma soprattutto in cottura.

Le cotture in olio stimolano l’attività del fegato, accelerano le reazioni chimiche nelle sue cellule, portano ad una velocizzazione dei processi metabolici.

La frittura è la modalità di cottura che esalta maggiormente questa capacità e va assolutamente utilizzata, anche quando l’obiettivo è quello di dimagrire.

Come abbiamo già visto, la cosa fondamentale in questo caso è fare gli abbinamenti Giusti (con verdura cruda ricca di acqua di vegetazione e gli zuccheri della frutta) per aiutare il fegato a reggere questo potente stimolo di accelerazione della propria attività. 

Ci sono poi alcuni cibi che il fegato ama particolarmente.

La maggior parte di questi ha un sapore acido o amaro.

Tra i primi il limone, il pompelmo, i pomodori, la mela verde.

Tra i secondi i carciofi, la cicoria, il tarassaco, l’indivia, la rucola, i cardi.

Per concludere anche in una dieta dimagrante nessun alimento deve essere eliminato a priori ma scelto, cotto e combinato con gli altri, usando la conoscenza delle innumerevoli proprietà di ciascun cibo per ottenere come risultato il miglioramento di tutte le funzioni dell’organismo.

Perdendo esclusivamente il grasso che ci appesantisce e rallenta, non ci sentiremo fiacchi e privi di energia, non sembreremo grigi e malati ma brillanti ed energici.

Tutti ti diranno: “ma che bella che sei, che bene che stai” e non “ma stai bene?

Dott.ssa Dora Primomo

Biologa nutrizionista Laureata in Biologia Molecolare presso l’Università di Padova e specializzata in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università di Firenze. 

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